Lo so, sono indietro di circa sei mesi con i miei racconti, causa fine gravidanza-cesareo-recupero forze-notti insonni ecc.ecc. ma lo scorso week-end è stato talmente bello che ho pensato valesse la pena raccontarlo subito, prima che i ricordi si confondano! (e intanto sono passati altri due mesi con questo post salvato in bozze...ndr)
E' giovedì mattina, e il programma della giornata è a dir poco intenso!! Innanzitutto devo andare in consolato a ritirare il passaporto del nostro piccolo Richie, ultimo nato in casa Lee. Sono un po' in ansia, perchè già doveva essere pronto la settimana prima, poi invece per un disguido con la registrazione all'AIRE (Anagrafe Italiani Residenti all'Estero) mi hanno invitato a tornare il giorno prima della partenza... speriamo bene...
E poi udite udite mi sono ritagliata ben 3 orette per andare dalla parrucchiera. La crescita misto grigia è avanzatissima e non voglio presentarmi a casa ad amici e parenti in condizioni pietose. Già mi pregusto le 3 ore di relax, seduta sulla poltrona della parrucchiera. Certo ho il piccolo appresso, ma prego che farà come fa sempre durante il giorno: mangiare e dormire.
Al consolato tutto bene, dopo una certa attesa carica di nervosismo da parte mia mi vedo consegnare il tanto sospirato passaporto. Il più è fatto!
Dalla parrucchiera tutto sembra filare liscio. Richie si sveglia ovviamente nel momento in cui arriviamo in negozio, ma si accontenta prontamente del biberon, e la parrucchiera inizia a lavorare con le meches. Sono piena di stagnole in testa quando suona il telefono. Numero di Amsterdam. Stranamente simile al numero del nido delle piccole. "Parlo con la mamma di Isabel? può venire subito? ha la febbre alta e sta vomitando". Nooooooooooooooooo!!! L'unica volta che mi prendo un po' di tempo per me!! e domani dobbiamo partire...
Riesco ad organizzare con la nostra mitica baby-sitter che vada lei a prendere Isabel e la porti a casa mentre io finisco l'operazione meches ormai cominciata. Nel frattempo prenoto una visita medica per il pomeriggio e rimugino tutto il tempo sul da farsi - altro che relax!
Finalmente arrivo a casa, la piccolina ha un aspetto molto abbattuto, e subito la porto dal medico, che constata una gola infiammatissima, ma non sembra preoccupato per il viaggio dell'indomani. Bene così, avanti tutta, ce la faremo!
La sera, mentre Richie urla per i consueti crampi notturni, cerco almeno di mettere insieme le carte per il viaggio. Vado a prendere i passaporti e... manca quello di Kosal! Comincio a sudare freddo mentre mi barcameno con il piccolo urlante cercando in borse, tasche, scatole, buste. Il passaporto è stato usato un mese fa quando Kosal è tornato dal suo secondo viaggio in Nuova Zelanda con il papà (per il centesimo compleanno del bisnonno, ma questa è un'altra storia...), da qualche parte deve essere?!? Per fortuna Kosal ha anche una carta d'identità, vorrà dire che viaggerà con quella domani. Ma rimane l'ansia per il passaporto mancante. E la rottura di dover affrontare la trafila di denuncia smarrimento passaporto, nuovo appuntamento al consolato, ecc.
La mattina dopo Isabel, dopo aver trascorso una buona notte, è allegra e apparentemente sana. Fantastico! Decidiamo di mandarla all'asilo per quelle poche ore prima della partenza in modo da poter fare le valigie in pace. La giornata è di quelle da dimenticare: è metà giugno ma sembra inverno, fa un freddo cane e viene giù il diluvio. Nick porta i bimbi a scuola/asilo e io comincio l'operazione bagagli/riassetto casa. Non passa neanche un'ora che squilla il telefono: nooooooooooo, è di nuovo l'asilo nido! "E' lei la mamma di Isabel? guardi che sta ancora male, sta vomitando e ha la febbre alta..." Mi sento una mamma sciagurata che manda la figlia febbricitante all'asilo per poter sbrigare le faccende di casa... La maestra dell'asilo, gentilissima, mi dice che possono tenere Isabel ancora un po' finchè siamo pronti a partire. Sentitamente, ringrazio...
Dopo quello che sembra un tempo interminabile, siamo finalmente pronti, recuperiamo i figli da scuola/asilo e passiamo all'operazione chiusura valigie. Nick si assenta per una brevissima commissione e in quei pochi minuti succede il finimondo. Nell'ordine: Richie fa una cacca colossale e rigurgito con cambio totale suo e mio. Isabel vomita su di me con cambio totale suo e mio. Il taxi è giù in strada che aspetta mentre metto in ammollo una serie di bacinelle con contenuti da film horror.
Finalmente, attraverso la bufera, arriviamo in aeroporto. Siamo due adulti, 3 bambini, un infant e abbiamo 6 bagagli a mano, una carrozzina e un passeggino gemellare. Al momento della prenotazione aerea avevamo avuto la "brillante" idea di non prenotare bagagli da stiva a costi aggiuntivi, tanto "cosa vuoi, stiamo via tre notti, e in Italia farà caldo, cosa vuoi che ci portiamo via...". Ci guardiamo negli occhi e ci diciamo: ma come abbiamo fatto? Chi riesce a spingere passeggino e carrozzina, stare attenti al grande (che anche se grande ha pur sempre solo 4 anni...) e trascinare 6 bagagli a mano? E per fortuna che Kosal è bravissimo e un ottimo viaggiatore! Una coppia italo-olandese con due figli ci guarda con compassione, poi lei viene da me e sussurra: "se mi permette un consiglio, mai bagagli a mano quando si viaggia con bambini, troppo faticoso..." Poi forse intuisce che ci siamo già autoflagellati abbastanza proprio per questo motivo e aggiunge:" l'ho imparato anche io con l'esperienza..."
A dispetto di tutto, atterriamo in una soleggiata Treviso poche ore dopo. L'escursione termica Amsterdam-Treviso è di 20 gradi tondi. Isabel sembra rinata. Il caldo ci avvolge. Al diavolo i bagagli a mano!
Recuperiamo due piccole auto a noleggio - perchè una grande da 6 posti costa spropositamente di più di due piccole - e andiamo dai nostri amici che coraggiosamente ci ospiteranno per quei tre giorni. L'accoglienza è favolosa, ci sentiamo finalmente a casa, protetti, apprezzati, accolti.
Il week-end vola via in un baleno, con una sorpresa dopo l'altra. I nostri amici ci hanno fatto il grandissimo regalo di organizzare cene e ritrovi vari per permetterci di vedere le persone a noi più care, e ospitando addirittura (quasi) a sorpresa i nostri amici del cuore di Varese.
Torniamo anche nella nostra casa, ospiti dei nostri inquilini e amici, che ci organizzano una festa con i fiocchi. E' una gioia vedere la nostra casa vissuta e tenuta con tanto amore.
Poi domenica, dopo un bel pranzo a casa di altri carissimi amici, festeggiamo il secondo compleanno delle nostre bimbe, offrendo una fetta di torta a circa 60 amici e parenti. Come la volta precedente a Natale, anche stavolta il tempo è troppo poco per stare abbastanza a lungo con ciascuno, ma almeno riusciamo ad abbracciare tante persone care.
Lunedì, liquefatti dal caldo e dalle emozioni, ci concediamo le ultime visite all'asilo nido e alla scuola materna di Kosal, ai vicini di casa e infine alla nonna, prima di letteralmente volare in aeroporto. Accumuliamo ritardo su ritardo, e in più ci ritroviamo con una serie inaspettata di regali che vorremmo portarci ad Amsterdam, e che ovviamente non ci stanno nei nostri 6 bagagli a mano... aaaargh!!! La nonna ci presta una valigia, la riempiamo di tutto il possibile, e ci rassegnamo a pagare il bagaglio aggiuntivo.
Arriviamo in aeroporto troppo tardi per fare il pieno alle auto a noleggio, quindi le riconsegnamo consapevoli che dovremo pagare una penale per il mancato rifornimento... La valigia aggiuntiva ci costa 20 euro, neanche male tutto sommato, e l'addetta al check-in, probabilmente mossa a pietà, ci prende in stiva gratuitamente 3 dei nostri bagagli a mano.
Saliamo in aereo pensando: il più è fatto. Magari... In fase di decollo Kosal comincia a lamentarsi del fatto che il fratellino Richie puzza. Che delicato, penso io, avrà fatto una puzzetta... Poi improvvisamente mi accordo che si tratta di qualcosa di ben più solido... che sta fuoriuscendo su di me, sul marsupio che ho ancora attaccato addosso e sul giubbino di Kosal che stavo usando per proteggere il piccolo dall'aria condizionata a manetta... Attendo più o meno pazientemente che scompaia finalmente il segnale "cinture allacciate" e consegno Richie a Nick per il cambio mentre io cerco di pulire il possibile... Una ragazza olandese due posti più in là mi offre il suo sacchetto per l'immondizia "nel caso il mio non mi bastasse...." e a fine volo ci saluta dicendo che fosse per lei ci avrebbe già dato la medaglia per i genitori dell'anno. Tutto sommato una bella soddisfazione!
Dopo aver digerito l'escursione termica al contrario di circa 18 gradi, arriviamo a casa e cominciamo a disfare le valigie. E con orrore ci accorgiamo che il vasetto di cioccolato da spalmare Lindt, regalo della mia amica Giovanna destinato nello specifico a me, è scoppiato dentro la valigia (il caldo? una botta?) e ha fatto il macello... I cioccolatini, sempre di Giovanna, sono liquefatti, ma almeno non hanno fatto danni visto che la confezione è chiusa. L'unica cosa positiva è che il disastro è avvenuto nella valigia dei regali ancora incartati, quindi il contenuto si è quasi tutto salvato, tranne la valigia... Che sia un messaggio subliminale che mi devo mettere a dieta?
Il giorno dopo Nick mi chiama esultante che ha trovato il passaporto di Kosal: ce l'aveva in ufficio, pensando fosse il suo! Mistero risolto... e tutto è bene quel che finisce bene!
Facciamo un bilancio del week-end appena trascorso: la gioia immensa di aver ritrovato gli affetti sovrasta le fatiche, i bagagli, le auto a noleggio, e le cioccolate esplose. Come primo viaggio in sei non è andata poi così male. E fra meno di due mesi: lo rifacciamo!!